#5 IL TESTAMENTO E’ COSA PER TUTTI

PER RISPARMIARE DENARO, EVITARE TASSE E LITI


E’ sufficiente, per cominciare, un’idea chiara, una penna, un pezzo di carta.


PREMESSA

Il Testamento è un efficace strumento per procedere alla suddivisione del proprio patrimonio secondo le proprie idee e la propria volontà. 

In assenza del Testamento è la legge ad imporre le regole per la suddivisione dei beni

Si parla nel primo caso di successione testamentaria, nel secondo caso di successione legittima

 

Nella successione legittima la legge prevede con precisione le regole di ripartizione di tutto il patrimonio. 

Con la successione testamentaria una parte del patrimonio diventa invece disponibile e può essere liberamente destinata dal testatore. 

Attenzione però, ci sono persone (coniugi, figli e, in assenza di questi, gli ascendenti) a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità, in presenza o meno di Testamento. 

Sono i cosiddetti LEGITTIMARI.

Da non confondere con gli eredi LEGITTIMI, che sono coloro ai quali si devolve l’eredità in caso di successione legittima (coniuge, discendenti, ascendenti, collaterali, parenti fino al 6° grado)

 

Per comprendere le potenzialità del Testamento non si può prescindere dalla tabella di destinazione delle quote ereditarie, secondo legge, nel caso di assenza o presenza dello stesso



SENZA TESTAMENTOCON TESTAMENTO
QUOTA DI LEGITTIMAQUOTA DISPONIBILE
Solo coniuge
 (senza figli genitori e fratelli)
intera eredità1/21/2
un solo figlio
 (in mancanza del coniuge)
intera eredità
1/21/2
due o più figli
 (in mancanza del coniuge)
intera eredità
(da dividere in parti uguali)
2/3
 (da dividere in parti uguali
1/3
coniuge e un solo figlio1/2 al coniuge
 1/2 al figlio
1/3 al coniuge
 1/3 al figlio
1/3
coniuge e due o più figli1/3 al coniuge
2/3 ai figli
 (da dividere in parti uguali)
1/4 al coniuge
1/2 ai figli
 (da dividere in parti uguali)
1/4
coniuge e fratelli
 (in mancanza di discendenti e ascendenti)
2/3 al coniuge
1/3 ai fratelli
 (da dividere in parti uguali)
1/2 al coniuge
1/2
coniuge e genitori
 (in mancanza di discendenti e fratelli)
2/3 al coniuge
1/3 ai genitori
 (da dividere in parti uguali)
1/2 al coniuge
1/4 ai genitori
(da dividere in parti uguali)
1/4
coniuge fratelli e genitori
 (senza discendenti)
2/3 al coniuge
1/3 ai genitori e fratelli
 (da dividere in parti uguali ma ai genitori va almeno 1/4)
1/2 al coniuge
1/4 ai genitori
(da dividere in parti uguali)
1/4
fratelli e genitori
 (senza coniuge e discendenti)
intera eredità
 (da dividere in parti uguali ma ai genitori va almeno 1/2)
1/3 ai genitori
(da dividere in parti uguali
2/3
genitori
 (in mancanza di figli e coniuge)
intera eredità1/3
(da dividere in parti uguali
2/3


Alla riga 1, ad esempio, il caso vede la presenza di coniuge e l’assenza di figli, genitori e fratelli.

In assenza del Testamento il patrimonio del deceduto (cosiddetto “de cuius”) va per intero al coniuge. 

Con il Testamento il 50% va necessariamente al coniuge ma il restante 50% può essere destinato liberamente dal testatore (che potrebbe decidere di attribuirlo comunque al coniuge oppure potrebbe destinarlo ad uno o più soggetti diversi)


Il TESTAMENTO IN ITALIA


Secondo dati dell’Ufficio centrale degli Archivi Notarili (del 2018) il 40% degli americani utilizza il Testamento quale strumento successorio, così come il 50% dei cittadini britannici. Idem in Canada. Si registra un 22% di successioni testamentarie in Francia e una percentuale in forte crescita in Belgio

In Italia solo il 12,6% delle successioni è regolata con Testamento. Sono più le donne degli uomini a far uso di tale atto giuridico. Tra coloro che ne hanno fatto uso il 77,7% ha optato per il Testamento Olografo.


PERCHE’ NON SI RICORRE AL TESTAMENTO, E QUALI LE CONSEGUENZE


Accade spesso che, in vita, si eviti di affrontare il tema. Questione di cultura ma anche di aspetti psicologici. E’ un tabù associato all’idea di morte. Si pensa erroneamente che strumenti quali il Testamento siano adatti ai soli possessori di patrimoni importanti e magari in punto di morte. Il rischio è di consegnare in questo modo agli eredi situazioni complicate, obbligandoli a discussioni e tentativi di eque ripartizioni che spesso sono origine di deterioramento del rapporto.

Se non si agisce in vita, ci penserà la Legge al momento opportuno. La Legge però, benché equa, individuati gli eredi secondo un criterio ben definito, non farà altro che suddividere ogni bene attribuendo a ciascun erede la % di sua spettanza. 

Se questo può funzionare per il denaro, se può funzionare in linea di massima per i beni finanziari, il criterio diventa meno efficiente in caso di immobili, di beni di altra natura, e laddove siano presenti aziende. Ogni bene non divisibile diviene infatti un bene ‘cointestato’. Ed è proprio la difficoltà di una successiva futura gestione comune e l’impossibilità di divisione di un bene che può o potrà creare contrasti tra eredi un domani potenzialmente non più in accordo.


TANTI STRUMENTI PER OTTIMIZZARE LA TRASMISSIONE DEL PATRIMONIO


La legge mette a disposizione molti strumenti ai quali ricorrere, in vita, per evitare ai propri eredi future spiacevoli liti. E’ possibile agire in tempo utile, mettere le cose in chiaro fintanto che si è lucidi ed in salute, assumersi la responsabilità della destinazione delle proprie cose, e lasciare agli eredi, per quanto possibile e se non evitabile, solo motivi di insoddisfazione e mai di contestazione o litigio.

Certamente ogni situazione ha esigenze proprie e può necessitare di diversi strumenti per un ottimale passaggio generazionale, anche in combinazione tra loro. Donazione, Patto di Famiglia, Fondo Patrimoniale, Polizze Vita, Intestazione Fiduciaria, Atto di destinazione, fino al Trust.

Ma il TESTAMENTO resta uno strumento alla portata di tutti, sempre disponibile nella sua forma più semplice, e molto potente.


IL TESTAMENTO PER NON "SUBIRE" LA LEGGE


Il Testamento dovrebbe essere, per tutti coloro che non hanno ancora pensato al ‘dopo’, la prima cosa alla quale dedicare un pensiero domani. ‘Domani’ inteso proprio come il giorno successivo a oggi …. 

Perché questa fretta ? Semplicemente perché un giorno non saremo più in grado di farlo e purtroppo per qualcuno quel giorno potrebbe essere domani. Ammesso ogni scongiuro, certo, ma questa è la cruda realtà. 

Il Testamento può ‘dare’ molto e non costa nulla (almeno nella sua forma più semplice, che è quella olografa) … 

Quante volte abbiamo sentito parlare di liti tra gli eredi ? Questo accade per i personaggi famosi e per la gente comune.

Spesso all’origine della lite c’è la percezione di una non equa ripartizione del patrimonio, o peggio una effettiva non equa ripartizione, oppure una ripartizione equa ma in presenza di eredi pretenziosi e un po’ egoisti.


SITUAZIONI DI POTENZIALE CONFLITTO RISOLVIBILI CON IL TESTAMENTO (esempi)


Tra le potenziali e più rilevanti conseguenze di un Testamento : suddivisione del patrimonio tra gli eredi in modo più funzionale, destinazione di  eventuali quote ereditarie a persone che altrimenti non sarebbero tutelate dalla legge, esclusione dall’asse ereditario di persone ritenute non meritevoli.

 

Pensiamo alla situazione nella quale un soggetto possiede un ingente patrimonio. Non ha figli, è IN CORSO di separazione dalla moglie ed ha una nuova compagna con la quale condivide ormai tutto.  Accade l’irreparabile, cioè il decesso dello stesso soggetto.  

Non c’è Testamento : tutti i suoi beni vanno alla moglie separata e NULLA spetta alla attuale compagna (compresa l’abitazione di proprietà del de cuius nella quale lei sta ora vivendo)

 

Pensiamo alla situazione nella quale un soggetto non ha più i genitori, è sposato, senza figli, ed ha un fratello con il quale non va assolutamente d’accordo. Il suo patrimonio è un patrimonio importante comprensivo della bella casa familiare.  Arriva l’inatteso suo decesso. 

Non c’è Testamento : ‘solo’ i due terzi del patrimonio vanno alla moglie, mentre un terzo spetta suo malgrado all’odiato fratello. Anche la casa familiare nella quale vivrà da ora la sola moglie, diventa per un terzo di proprietà del fratello. 

Con il Testamento : tutto può essere destinato alla moglie. 

 

Si pensi al decesso di un uomo, vedovo con due figli e proprietario di un’azienda il cui valore è pari all’insieme di tutti gli altri suoi beni.  

Non c’è Testamento : il 50% dell’azienda va al primo erede e il 50% al secondo. E ogni altro bene è diviso al 50%. La futura gestione aziendale potrebbe essere oggetto di discussioni e contrasti. 

Con il Testamento : si può destinare l‘azienda all’uno e i restanti beni all’altro figlio, oppure prevedere la presenza di entrambi all’interno dell’azienda ma destinando all’uno la maggioranza delle quote e spartendo il resto del patrimonio in modo da compensare la differenza.

 

Pensiamo alla situazione che vede il decesso del capofamiglia, la presenza di tre eredi (coniuge e due figli), un patrimonio del de cuius composto da tre unità immobiliari e una componente finanziaria di patrimonio. La presenza inoltre di una figura esterna alla famiglia verso la quale il de cuius sentiva un forte debito morale per un rilevante episodio avvenuto nel passato.  

Non c’è Testamento : ogni erede diventa proprietario del 33,3% di ciascun immobile . La componente finanziaria sarebbe divisa esattamente in tre parti uguali. 

Con il Testamento : si può destinare alla persona estranea alla famiglia una somma (che non deve superare il 25% del patrimonio) quale desiderato riconoscimento. Si può destinare ciascun immobile ad un erede/legatario in base al luogo di residenza (ad esempio l’abitazione principale al coniuge), o alla situazione famigliare o a qualunque altra variabile. La componente finanziaria residua può essere utilizzata per le giuste compensazioni.


CONVIVENZA

Il concetto di famiglia sta mutando negli anni, è ora meno definito. Diminuiscono i matrimoni e la loro durata è sempre inferiore. Aumentano le unioni non matrimoniali, spesso solo informali. La CONVIVENZA è una condizione che ha sempre più riscontro. La legge però, ad oggi, non tutela in alcun modo il convivente ed è in queste circostanze che si riscontrano le situazioni più clamorose. 

Supponiamo che un individuo conviva da moltissimo tempo con una donna. Non ci sono figli e l’individuo ha due fratelli, lontani in ogni senso. L’uomo, proprietario di un grande patrimonio viene a mancare. 

Non c’è Testamento : il patrimonio viene diviso in parti uguali tra i due fratelli, e nulla va alla compagna. 

Con il Testamento : l’uomo può devolvere tutto alla sua amata compagna.


CARATTERISTICHE DEL TESTAMENTO


Il Testamento può essere Olografo (il più semplice), Pubblico o Segreto

In particolare il Testamento Olografo deve essere scritto e firmato per pugno del testatore. Deve riportare la data. Può non essere reso pubblico (può essere anche conservato in un cassetto all’insaputa di tutti, interessati e non)

Il Testamento Pubblico è quello redatto da un Notaio alla presenza di due testimoni. Il Testatore detta al Notaio le volontà, e il Notaio le trascrive e predispone il documento. Il Testamento deve essere iscritto presso il Registro Generale dei Testamenti

Il Testamento Segreto può essere scritto dal testatore o da un terzo. Il documento va poi consegnato in busta sigillata al Notaio il quale lo conserverà e lo renderà pubblico solo dopo la morte del testatore. Anche in questo caso il Testamento va depositato presso il Registro Generale dei Testamenti

Il Testamento è un atto rigorosamente PERSONALE, non può compiersi per mezzo di un rappresentante

Il Testamento è un atto UNIPERSONALE, può cioè racchiudere le volontà di una sola persona

Il Testamento non richiede la comunicazione delle volontà in esso contenute alle persone interessate

Il Testamento può essere fatto dai maggiori di 18 anni se capaci di intendere.

Il Testamento è revocabile in ogni istante. 

Il Testamento è sempre modificabile.

Nella scrittura del Testamento (soprattutto Olografo o Segreto) occorre prestare attenzione alle possibili cause di nullità e annullabilità. Ad esempio nel Testamento Olografo la scrittura manuale, la firma e la data sono basilari. Il Testamento deve escludere Patti Successori. Il Testamento non può essere reciproco. Se sussistono dubbi è consigliabile un confronto con chi meglio conosce la materia


RIASSUMENDO ....


Con il Testamento si dispone di una quota ‘libera’, detta disponibile, destinabile a soggetti non rientranti nell’asse ereditario (ad esempio un soggetto convivente, altrimenti non tutelato, un amico, una badante, una fondazione…) 

Con il Testamento è possibile, in determinate situazioni, il salto di generazione, privilegiando ad esempio i nipoti ed evitando che parte del patrimonio sia un domani soggetto ad una nuova successione (da figli a nipoti) con quelle che saranno le norme di domani, probabilmente penalizzanti

Con il Testamento è possibile premiare un erede/legatario particolarmente meritevole o bisognoso, sempre nel pieno rispetto della legge

Con il Testamento è possibile escludere dall'eredità eredi legittimi non graditi, sempre nel pieno rispetto della legge

Con il Testamento non si possono in ogni caso ledere le quote di legittima (non si possono attribuire, a determinati soggetti, i legittimari, quote di patrimonio inferiori a quelle previste dalla legge)

Con il Testamento è possibile separare, in caso di immobili, la nuda proprietà dall’usufrutto, per ottenere una più equa ripartizione patrimoniale e alla ricerca di una ottimizzazione fiscale

Con il Testamento si può disporre dei beni che al momento della redazione ancora non appartengono al testatore

Con il Testamento si può nominare un esecutore testamentario o un curatore

Con il testamento si possono fornire 'istruzioni' riguardo funerale e sepoltura

 

E molto altro.




CONCLUSIONI


Idee chiare, una penna, un pezzo di carta ... per rendere tutto più giusto, semplice e meno oneroso





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Roberto Ferracin

Consulente Finanziario Iscritto all’Albo dei Consulenti Finanziari con Iscrizione Numero 520 

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