#6 PATRIMONIALE SI PATRIMONIALE NO ...

Se sarà, quando sarà, si tratterà di una nuova imposta oppure di un ‘ritocco’ alle imposte già esistenti ?

Già, perché anche se ufficialmente in Italia non esiste una vera e propria imposta patrimoniale soggettiva che colpisca la generalità del patrimonio con un unico sistema di aliquote, ci sono molteplici imposte che colpiscono il patrimonio, ad esempio Imu e Tasi, l’Ivie, il bollo auto, l'imposta di bollo,  l’ Ivafe, il canone Rai, l’imposta su aeromobili e imbarcazioni, le tasse sulle successioni, donazioni e transazioni finanziarie

 

COS’E’ “LA PATRIMONIALE”

Una ‘Patrimoniale’ è un’imposta, un’ imposta patrimoniale appunto, che colpisce cioè il patrimonio. ‘Patrimoniale’ è quindi un aggettivo ma oggi il termine viene recepito e utilizzato come sostantivo : ‘la patrimoniale’. Quella specifica imposta che incute timore e provoca sconforto.

La Patrimoniale colpisce il patrimonio di un contribuente indipendentemente dal suo reddito, e lo colpisce per intero, sia nella componente mobiliare che immobiliare , sia per le persone fisiche che giuridiche, posseduto sia in Italia sia all’estero.

 

PERCHE’ “LA PATRIMONIALE”

Un’imposta patrimoniale, avrebbe oggi funzione di tampone per far fronte alle difficoltà derivanti dalla crisi economica provocata dal Coronavirus, ma troverebbe ahimè giustificazione anche negli anni a venire con il ‘nobile’ scopo di ridurre nel tempo il debito pubblico.

Per la ripartenza post crisi, se è vero che sarà importante diminuire il carico fiscale sulle aziende, la Patrimoniale sembra essere la via più logica per bilanciare il gettito (la coperta purtroppo è corta)

La Patrimoniale sul lungo periodo contribuisce inoltre alla ridistribuzione della ricchezza e potrebbe incentivare l’impiego della stessa dando così impulso agli investimenti

 

TIPOLOGIE DI “PATRIMONIALE”

L’imposta patrimoniale può essere di diversi tipi:

Fissa : importo fisso e versata indistintamente da ogni contribuente

Variabile : proporzionata al patrimonio del contribuente, prevede di solito una franchigia 

 

“Una tantum” o straordinaria : applicata una sola volta, di solito a fronte di una situazione di emergenza. Rientrerebbe in questa categoria il temuto prelievo forzoso. Ricordiamo quello del 1992, retroattivo, governo Amato, 6 per mille sui depositi (o meglio “sull’ammontare dei depositi bancari, postali e presso istituti e sezioni per il credito a medio termine, conti correnti, depositi a risparmio e a termine, certificati di deposito, libretti e buoni fruttiferi, da chiunque detenuti”)

Periodica o ordinaria : se inserita in modo strutturale nell’ordinamento. Cadenza tipicamente annuale.

 

Reale : colpisce una sola componente della ricchezza del contribuente. Un esempio di imposta patrimoniale reale è l’IMU (sul patrimonio immobiliare)

Soggettiva o personale :  colpisce TUTTA la ricchezza del contribuente, mobiliare e immobiliare. Attualmente, non esiste alcuna imposta patrimoniale soggettiva in Italia, dove invece è possibile riscontrare diverse imposte patrimoniali reali. E’ possibile invece trovare Imposte patrimoniali soggettive in altri Paesi 

 

SIAMO DAVVERO PROSSIMI A UNA NUOVA “PATRIMONIALE” ?

Vedremo un ritocco delle Patrimoniali già presenti ? Vedremo l’aumento dell’imposta di bollo su conto corrente e conto deposito ? vedremo un aumento della tassazione sui guadagni dei prodotti finanziari ? O addirittura un prelievo forzoso sui conti correnti ?

Chi vivrà vedrà.

Al momento non possiamo che constatare che la proposta messa recentemente a punto da alcuni deputati non ha avuto seguito, il relativo emendamento presentato a firma di Orfini e Fratoianni è stato ritirato (dicembre 2020). 

Cosa prevedeva ? Un prelievo forzoso dello 0,2% per i patrimoni compresi tra i 500 mila e 1 milione di euro; 0,5% peri patrimoni tra 1 milione e 5 milioni di euro; 1% per quelli tra 5 e 50 milioni; 2% per i patrimoni superiori ai 50 milioni; Prevedeva inoltre solo per il 2021 un prelievo straordinario del 3% per i patrimoni superiori al miliardo di euro da destinare alla lotta alla pandemia.

Si parla però anche di una nuova apertura in tema di "Patrimoniale" da parte di Banca d’Italia. Almeno questo è quello che emerge dalla testimonianza di Giacomo Ricotti, Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia, nell’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla Riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario (11 gennaio 2021)

(Qui il testo completo)

 

POSSIAMO METTERCI AL RIPARO DAGLI EFFETTI DI UNA “PATRIMONIALE” ?

Non è semplice. Prima di tutto per la possibile retroattività (basti vedere quanto accaduto nel 1992)

Occorre poi considerare che le ‘regole’ sono tutte da scrivere e dobbiamo tener conto del fatto che chi le scriverà lo farà in modo da prevenire qualsiasi tentativo di fuggire alle stesse. Certamente la prima cosa alla quale si pensa è alleggerire i conti correnti , ma chi ci dice che ‘la Patrimoniale’ non andrà a colpire i beni finanziari o immobiliari sui quali si sarà nel frattempo investito ? Spostare il denaro all’estero è un’altra osservazione ricorrente ma, partendo dal presupposto della ormai totale tracciabilità, nulla vieta di intervenire sull’ Ivie o sull’Ivafe,  le imposte che colpiscono la parte di ricchezza detenuta all’estero ...

 

Se non dalla ‘Patrimoniale’ possiamo difenderci da alcune imposte patrimoniali

Se ritengo difficile poter fuggire ad una eventuale ‘Patrimoniale’ , non posso non sottolineare che qualcosa si può fare per godere oggi di un regime fiscale ancora favorevole che potrebbe consentire nel tempo un importante risparmio fiscale.

Mi aspetto infatti che prima o poi (prima che poi) si giunga al più volte ipotizzato prelievo fiscale sulle eredità (passando per la riforma del CATASTO che riveste anch’essa un ruolo importante), con aumento delle aliquote e riduzione delle franchigie. Il nostro paese è infatti da considerare un paradiso fiscale in tema successorio. E anche se il ridotto gettito fiscale da successioni è indubbiamente ben compensato da altre imposte, probabilmente è un qualcosa che non possiamo più permetterci.

Il consiglio è, laddove presenti i presupposti : approfittare della normativa in vigore. Gli strumenti ci sono. Ci sono strumenti in ambito finanziario. Ci sono strumenti che favoriscono il passaggio generazionale dell’impresa come il Patto di Famiglia. C’è l'istituto della Donazione. C’è il Trust.

Trasferire oggi la proprietà agli eredi significa sottostare a quanto OGGI prevede la legge, in termini ad esempio di aliquote d’imposta e franchigie, evitando di esporsi a quelle senza dubbio più stringenti che probabilmente saranno in vigore DOMANI.

 

COME FUNZIONA, se funziona, la "PATRIMONIALE”  ALL’ESTERO ?

Come si legge dalla stessa Testimonianza di Giacomo Ricotti alla quale facevo precedentemente riferimento, attualmente in Europa solo Norvegia, Spagna e Svizzera applicano imposte patrimoniali personali

In Norvegia è prevista un’imposta pari allo 0,85% (di cui 0,15% statale e il resto comunale) sulla ricchezza netta che eccede i 141.000 euro (al cambio) con alcuni sgravi legati alle diverse attività (riduzioni della base imponibile fino al 35%). nel 2014 a fronte della decisione di mantenere l’imposta sulla ricchezza personale, fu abrogata l’imposta sulle successioni e donazioni. 

In Spagna L’imposta va dal 0,2% al 2,5% con franchigia pari a 1 milione di euro di patrimonio netto; l’imponibile è determinato considerando, per gli immobili, il valore di acquisto dei beni. Si escludono schemi pensionistici, terreni e beni d’impresa, partecipazioni superiori al 5% al capitale di società non quotate o rispetto alle quali vengano svolte funzioni manageriali. In Spagna vige però il federalismo fiscale per cui queste imposte sono gestite a livello regionale (Madrid, ad esempio esenta al 100% il tributo). C’è anche un’imposta locale sugli immobili con un’aliquota che va dal 0,4 % all’1,10% sul valore catastale.

In Svizzera l’imposta patrimoniale vede aliquote mediamente inferiori allo 0,3%. Colpisce l’intero patrimonio al netto delle passività. Alcuni cantoni prevedono poi una Patrimoniale sugli immobili con aliquota dal 0,5‰ al 2,85‰. L’imposta genera qui un gettito non trascurabile soprattutto in virtù di franchigie relativamente basse. Il peso dell’imposta è tuttavia compensato da una imposizione patrimoniale reale sugli immobili e sulle imprese più contenuta e dalla non tassazione delle plusvalenze.

In Francia l’imposta dal 2018 è stata delimitata al solo patrimonio immobiliare (salvo beni d’impresa, terreni, foreste, locazioni/affitti di lungo periodo) ed ha aliquote progressive che vanno dallo 0,5% al 1,5% (con una soglia di accesso di 1,3 milioni). Ci sono poi diverse imposte locali, come la Taxe Foncière (su beni immobili, salvo immobili pubblici e, per i primi due anni, immobili di nuova costruzione), la Taxe d’habitation (su beni immobili ma solo per la prima e la seconda casa) e la Cotisation foncière des entreprises (che è l’equivalente della Taxe d’habitation, destinata a scomparire nei prossimi anni).

In Germania non c’è nessuna imposta patrimoniale

in Belgio esiste attualmente una proposta di prelievo dello 0,15% su tutti i conti-titoli di persone fisiche e giuridiche (per valori superiori al milione di euro)

Nel Regno Unito, si parla di introduzione di una Patrimoniale dopo la pandemia di Covid e la conseguente crisi economica.

Nei Paesi Bassi, infine, una forma di tassazione patrimoniale è applicata in luogo della tassazione sui redditi effettivi. L’imposta patrimoniale
personale fu abolita nel 2001 e sostituita con una Patrimoniale reale sulle attività finanziarie e immobiliari, che prese il posto anche del prelievo sui redditi.


Non si tratta di imposta patrimoniale ma per una visione più ampia del panorama fiscale, vediamo anche le principali caratteristiche dell’ IMPOSTA PERSONALE SUL REDDITO (la nostra IRPEF) in alcuni paesi dell’UE (Fonti: Banca dati IBFD; siti internet dei ministeri dell'economia e delle amministrazioni fiscali dei singoli paesi. Informazioni aggiornate a gennaio 2020)






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Roberto Ferracin

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