#2 PERCHE’ UN FONDO PENSIONE PUO’ ESSERE UNA BUONA SCELTA PER UN GIOVANE
di Roberto Ferracin | pubblicato il 3 novembre 2020
Penso ai giovani lavoratori senza una posizione di previdenza complementare aperta, ma anche ai teenager, e addirittura ai neonati
UN BREVE CENNO ALLA CRISI DELLA PENSIONE PUBBLICA
Il sistema previdenziale pubblico (la nostra ‘pensione’) è in crisi.
Quali sono le cause ?
Le migliori condizioni di vita, la scienza, la medicina hanno portato ad un aumento della speranza di vita. Si vive più a lungo, ma sono anche diminuite le nascite. La popolazione sta invecchiando e i ‘pensionati’ sono sempre di più. Il nostro sistema pensionistico, detto ‘a ripartizione’ rimane in equilibrio se i lavoratori che versano i contributi riescono a coprire il fabbisogno della popolazione in pensione. Un fabbisogno importante anche perché a causa del vecchio sistema ‘retributivo’ molte pensioni risultano molto generose.
A ciò si aggiunge il problema della disoccupazione e delle generiche attuali difficoltà nel mondo del lavoro. Quindi aumentano i pensionati e diminuiscono i lavoratori, che dovrebbero provvedere alla pensione dei primi. Per queste ragioni è diventato determinante l’intervento a sostegno da parte dello Stato, che ha dovuto e deve coprire la differenza (disavanzo). Ma non basta : il sistema pensionistico ha nel frattempo assunto anche carattere assistenziale : i contributi versati dai lavoratori sono utilizzati non solo per pagare la pensione degli aventi diritto, ma anche per ‘assistenza e benessere’. Lo stato deve intervenire sempre più pesantemente
Per concludere … sappiamo oggi della situazione in cui versa purtroppo la finanza pubblica, per cui è facile trarre le conclusioni. Il futuro del nostro sistema pensionistico è alquanto dubbio.
La domanda che ciascuno dovrebbe porsi è : domani, al termine dell’attività lavorativa, beneficerò del necessario sostentamento che a suon di contributi, volontari o no, dovrei essermi garantito ?
E aggiungo : l’entità del ‘sostegno’ che avrò fortuna di percepire, sarà sufficiente a garantirmi un tenore di vita dignitoso ?
Se per alcuni la risposta è SI ad entrambe le domande …. ma si tratta per lo più di soggetti ormai molto vicini all’età pensionabile, man mano che si abbassa l’età dei soggetti, man mano quindi che aumentano gli anni che separano il soggetto dall’età pensionabile, la risposta rischia di diventare NO
SI GUARDA CON DIFFIDENZA AL ‘FONDO PENSIONE’
Userò di seguito il termine “Fondo Pensione”, con accezione generica. Il tutto vale anche per i PIP e per i fondi negoziali.
Il tema della previdenza complementare è più o meno sentito in relazione alla situazione patrimoniale dei soggetti. Un individuo benestante è meno propenso a pensare ad una forma di accantonamento con vincoli quali quelli previsti dai fondi pensione. Ma l’aspetto che più preoccupa è che il ceto medio vive con lo stesso distacco e diffidenza l’argomento. E’ chiaro che l’utilità di una forma pensionistica integrativa è inversamente proporzionale alle disponibilità economiche dei soggetti. Ma purtroppo i soggetti ‘economicamente deboli’ sono anche quelli che hanno più difficoltà oggettive nel procedere con accantonamenti previdenziali
Ci sono un paio di considerazioni che dovrebbero uniformare a livello di classe sociale l’approccio al tema della previdenza complementare. Da un lato dobbiamo essere coscienti che la vita può riservare sorprese e che nel corso della stessa le cose possono cambiare rapidamente. Dall’altro, se si è detto fondamentale il mantenimento di un tenore di vita dignitoso al termine della propria attività lavorativa, occorre sottolineare che molto importante è anche il mantenimento del tenore di vita al quale si è stati abituati. Il rischio di una regressione è concreto e non tutti lo saprebbero affrontare con la dovuta lucidità (la storia ce lo insegna)
In alcuni casi per scelta consapevole, in altri per mancanza di specifica conoscenza, molte persone tendono a prediligere altre forme di accantonamento, dai vecchi depositi ai più attuali Piani di Accumulo, tipicamente in Fondi di Investimento. Maggior libertà nelle scelte d’investimento, e, per i Fondi, nessun vincolo temporale al di la dei tempi tecnici richiesti dall’operatività di negoziazione.
VANTAGGI DEL FONDO PENSIONE
Ma il Fondo Pensione presenta dei vantaggi (prima di tutto quelli fiscali) sui quali occorrerebbe soffermarsi. Sono molteplici, il web è pieno di riferimenti in tal senso.
Per approfondire suggerisco la “Guida introduttiva alla previdenza complementare”, che trovate sul sito della COVIP all’indirizzo https://www.covip.it/per-il-cittadino/educazione-previdenziale/guida-introduttiva-alla-previdenza-complementare
Insomma, tra dubbi per il futuro e vantaggi per il presente, sono tante le ragioni per rendere centrale ad ogni età la valutazione dell’apertura di una posizione previdenziale complementare.
QUALI I VANTAGGI DEL FONDO PENSIONE PER UN GIOVANE
Ma è sui giovani che intendo soffermarmi.
Perché consigliare ad un giovane di aprire una posizione di previdenza complementare oppure perché aprirlo per i propri figli (o nipoti) ?
- L’apertura di un fondo pensione ha dei costi amministrativi limitati
- L’apertura può essere fatta con un minimo versamento iniziale
- Dopo l’apertura di un fondo pensione, non c’è alcun obbligo di effettuare versamenti successivi
- Gli eventuali versamenti futuri potranno essere eseguiti dal giovane lavoratore oppure anche dai famigliari, con i vantaggi fiscali in termini di deducibilità che saranno a beneficio del primo o dei secondi (nel caso il giovane sia ancora fiscalmente ‘a carico’)
- Un fondo aperto da un famigliare a nome del giovane permette al familiare di beneficiare (se fiscalmente capiente) della deducibilità, e un domani quando il giovane comincerà a lavorare potrà autonomamente decidere se utilizzare il fondo pensione quale ‘forma di accantonamento’ per il suo futuro
- I vincoli previsti per l’utilizzo delle somme destinate al Fondo pensione possono anche essere considerati una forma di protezione contro le future tentazioni di utilizzo
- I vincoli all’utilizzo non sono comunque assoluti. Si può chiedere l’anticipo delle somme fino al 75% in caso di problemi di salute, fino al 75% per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, fino al 30% per qualunque esigenza personale. Se ne può chiedere riscatto fino al 50% per perdita temporanea del lavoro, fino al 100% per perdita del lavoro oltre i 48 mesi oppure in caso di gravi situazioni di invalidità. Anche in questo caso, tralascio alcuni dettagli (per approfondire : “Guida introduttiva alla previdenza complementare”, sul sito della COVIP all’indirizzo https://www.covip.it/per-il-cittadino/educazione-previdenziale/guida-introduttiva-alla-previdenza-complementare)
Ma soprattutto …
- Sappiamo che la deducibilità permette, sulle somme versate, di evitare la tassazione all’aliquota IRPEF alla quale si è soggetti (dal 23% al 43% a seconda della fascia di reddito)
La deducibilità, è vero, non è un regalo assoluto. Infatti in futuro, quando le somme accantonate saranno utilizzate (sotto forma di anticipo, riscatto, o rendita), saranno sottoposte a tassazione.
Sarà però una tassazione ad un’aliquota inferiore a quella ‘evitata’ al momento del versamento. Ad eccezione del caso di anticipo per acquisto prima casa oppure del riscatto per perdita dei requisiti partecipativi (per i quali l’aliquota prevista è del 23%), la tassazione prevista va infatti dal 9% al 15%
Quindi, se si rientra nello scaglione IRPEF del 23%, sulle somme versate nel Fondo Pensione (con limite 5.164,57 euro anno), non si paga il 23% oggi ma si pagherà dal 9% al 15%. al momento dell’utilizzo
Se si rientra nello scaglione IRPEF del 43%, sulle somme versate nel Fondo Pensione, non si paga il 43% oggi ma si pagherà dal 9% al 15% al momento dell’utilizzo. Un risparmio significativo.
Perché “dal 9% al 15%” ? Il 15% è l’aliquota ‘di base’ prevista per la fase di erogazione (o per i casi di anticipo o riscatto diverso dai precedenti) fin dal momento dell’apertura della posizione previdenziale. Questa % però può essere abbattuta. Come ?
A partire dal 15° anno dall’apertura della posizione previdenziale, la % diminuirà dello 0,3% all’anno fino a raggiungere la % minima prevista del 9%. Il passaggio dal 15% al 9% potrà avvenire quindi in 20 anni.
Questo è il punto :
prima si apre la posizione previdenziale, prima si raggiunge il diritto al beneficio dell’aliquota 9%
CONCLUSIONE
Alla luce di tutto ciò, l’aprire un Fondo Pensione in giovane età, permette di garantirsi indubbi vantaggi fiscali per il proprio futuro, vantaggi dei quali si potrà discrezionalmente decidere se beneficiarne. Non ci sarà infatti alcun obbligo di versamento ma anche se si deciderà inizialmente di non utilizzarlo, il giorno che dovesse mutare la propria visione sull’argomento … ci si ritroverà con ‘la tavola apparecchiata’.
Allo stesso modo, per le stesse ragioni, l’aprire una posizione previdenziale ai propri figli può essere considerato un bel ‘regalo’, di natura fiscale, fatto alla persona cara. Sarà possibile utilizzarlo inizialmente per destinare a lui delle somme, beneficiando al contempo della deducibilità, ma soprattutto si darà al proprio figlio la possibilità, semmai deciderà un domani di utilizzarlo, di godere dei vantaggi di cui sopra previdentemente costruiti nel tempo.
