#21 BTP ITALIA : RIORDINIAMO LE IDEE

C’è ancora un po’ di confusione (tra gli investitori e non solo) riguardo le regole di determinazione del rendimento di un BTP ITALIA indicizzato all’inflazione

Le modalità di calcolo non sono semplicissime e, per chi intende cimentarsi, non è così immediato il reperimento dei dati necessari per il calcolo


Proviamo a fare un po’ di chiarezza


Intanto occorre distinguere due tipologie di BTP indicizzato all’inflazione :

  • BTP ITALIA sono legati a (e quindi il loro rendimento dipende da …) inflazione italiana
  • BTP€I sono legati a (e quindi il loro rendimento dipende da …) inflazione europea


Partiamo dal BTP ITALIA, 'attore principale' di questo articolo



BTP ITALIA


EFFETTI DELL'INFLAZIONE

Si tratta comunque di un BTP (Buono Poliennale del Tesoro)

Il BTP tradizionale, prevede cedole fisse, semestrali, il cui tasso è stabilito all’emissione, e a scadenza restituisce, insieme all’ultima cedola semestrale, il capitale investito

Il BTP ITALIA prevede anch’esso cedole fisse, semestrali, il cui tasso è stabilito all’emissione. In questo caso si tratta però di TASSO REALE. Vale a dire un tasso AGGIUNTIVO rispetto all’inflazione. In questo modo il BTP ITALIA garantisce all’investitore l’azzeramento del rischio che il capitale investito perda valore d’acquisto. 

Il BTP ITALIA, ogni semestre, al momento del pagamento della cedola prevista, RIVALUTA il capitale investito sulla base dell’inflazione manifestatasi nel semestre in chiusura. Viene quindi riconosciuta all’investitore una somma di denaro che rappresenta la rivalutazione del capitale. La stessa cedola viene inoltre calcolata sul capitale RIVALUTATO 

Questo aspetto è meritevole di attenzione : sono due le componenti che contribuiscono al rendimento del titolo : cedola e rivalutazione del capitale


Un esempio

Si investono 10.000 euro su BTP (tradizionale), tasso 2%, durata 1 anno, inflazione misurata al 4% alla fine del primo semestre e al 3% alla fine del secondo semestre (inflazione annuale 7%)

Alla fine del primo semestre l’investitore percepisce una cedola pari a 100 euro (2% su base semestrale, vale a dire 1%, calcolato sul valore nominale 10.000)

Alla fine del secondo semestre l’investitore percepisce una cedola pari a 100 euro (2% su base semestrale, vale a dire 1%, calcolato sul valore nominale 10.000)

Totale percepito : 100 + 100 =    200 euro

Si investono 10.000 euro su BTP ITALIA, tasso REALE 2%, durata 1 anno, stesse condizioni di inflazione

Alla fine del primo semestre l’investitore percepisce una cedola pari a 104 euro (2% su base semestrale, vale a dire 1%, calcolato sul valore nominale 10.000 ma RIVALUTATO in base all’inflazione 4%, vale a dire 10.400). Viene inoltre riconosciuta all’investitore la RIVALUTAZIONE del capitale derivante dall’inflazione del semestre : 10.000 * 4% = 400 euro

Alla fine del secondo semestre l’investitore percepisce una cedola pari a 103 euro (2% su base semestrale, vale a dire 1%, calcolato sul valore nominale 10.000, RIVALUTATO in base all’inflazione 3%, vale a dire 10.400). Viene inoltre riconosciuta all’investitore la RIVALUTAZIONE del capitale derivante dall’inflazione del semestre : 10.000 * 3% = 300 euro

Totale percepito : 104 + 400 + 103 + 300 =    907 euro


L’esempio appena proposto vede entrambi i BTP e BTP ITALIA prevedere tasso e TASSO REALE al 2% . Questa è condizione che normalmente non si realizza. Al momento dell’emissione, nel caso del BTP ITALIA, Il Tesoro, valutando le prospettive d’inflazione, determina il TASSO REALE in modo tale da rendere il titolo appetibile ma cercando di contenere al massimo l’esborso di interessi : un delicato gioco di equilibri.

Il tasso REALE di un BTP ITALIA, considerando che il titolo riconoscerà comunque l’inflazione, sarà certamente inferiore al tasso di un BTP normale


DA RICORDARE

Non so se si tratti di un MITO da SFATARE, forse è affermazione esagerata, ma certo è una convinzione abbastanza diffusa. O almeno un dubbio che persiste in tanti investitori. Fughiamolo :

IN CONDIZIONI DI PRESENZA DI INFLAZIONE, SEPPUR CON L’INFLAZIONE IN CALO, IL BTP ITALIA CONTINUA A RICONOSCERE LA RIVALUTAZIONE DEL CAPITALE. SE L’INFLAZIONE ALLA FINE DI UN SEMESTRE E’ INFERIORE A QUELLA DEL SEMESTRE PRECEDENTE, IL BTP ITALIA VEDRA’ SEMPLICEMENTE UNA RIVALUTAZIONE DI MINOR ENTITA’

IL BTP ITALIA NON RICONOSCERA’ LA RIVALUTAZIONE DEL CAPITALE, SOLTANTO IN PRESENZA DI INFLAZIONE NEGATIVA (DEFLAZIONE)

IL TASSO REALE FISSATO ALL’EMISSIONE RAPPRESENTA INOLTRE UN LIMITE AL DI SOTTO DEL QUALE IL RENDIMENTO DEL TITOLO NON POTRA’ SCENDERE


INDICE FOI  E  COEFFICIENTI DI INDICIZZAZIONE

Per gli amanti dei tecnicismi entriamo più nel dettaglio


Abbiamo detto il BTP ITALIA è indicizzato all’inflazione italiana.


Sono due i fattori che entrano in gioco nel calcolo :

  • L’INDICE FOI con il relativo “NUMERO INDICE”
  • I COEFFICIENTI DI INDICIZZAZIONE

L’INDICE, col suo variare, esprime il variare nel tempo dei prezzi al consumo (inflazione)

I COEFFICIENTI sono valori (moltiplicatori) determinati sulla base delle variazioni dell’INDICE e sono utilizzati per calcolare le variazioni di valore del capitale (capitale investito * coefficiente = capitale rivalutato)


INDICE FOI

L’INDICE di riferimento è quindi il FOI (INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO PER FAMIGLIE DI OPERAI E IMPIEGATI), in particolare l’INDICE GENERALE SENZA TABACCHI

Questo il link al sito ISTAT : 

Foi - mensili dal 2016 (base 2015) (istat.it)

L’indice parte da un valore 100 riferito all’anno 2015 che viene utilizzato come base di confronto

Dal GENNAIO 2016 mese dopo mese, anno dopo anno, tale valore è cresciuto misurando la variazione dei prezzi al consumo (inflazione). L’ultimo dato pubblicato, al momento in cui scrivo, è il dato di MARZO 2023 fissato a 118

Nota : in presenza di deflazione, il valore dell’INDICE scende

Ecco l’andamento dell’indice nell’ultimo anno :

 Il valore dell’indice è fissato e pubblicato dall’ISTAT una volta al mese. In particolare il dato definitivo viene pubblicato attorno alla metà del mese successivo al quale si riferisce. Il dato relativo a FEBBRAIO 2023 viene ad esempio pubblicato a inizio MARZO 2023 in via provvisoria e a metà MARZO 2023 in via definitiva.


Detto ciò, i prezzi al consumo in realtà non mutano una volta al mese per poi restare stabili per 30 giorni, ma variano di giorno in giorno assumendo progressivamente il valore che avranno a fine mese e che sarà pubblicato dall’ISTAT


Per misurare l’incidenza della variazione dei prezzi (inflazione) sul capitale di un QUALUNQUE GIORNO di un qualunque mese occorre quindi ricorrere ad un ‘artificio’, non essendo disponibile il dato puntuale (c’è il solo valore di fine mese), per ottenere il “VALORE DELL’INDICE ALLA DATA desiderata”. In realtà il “VALORE dell’INDICE FOI” è esclusivamente quello pubblicato a fine mese, ciò che si va ad ottenere è il cosiddetto “NUMERO INDICE”


Per meglio comprendere : se a fine GENNAIO 2023 l’INDICE FOI assume valore 118,3 e a fine FEBBRAIO 2023 assume valore 118,5 se ne deduce che la crescita (e quindi l’inflazione) è pari al 0,16%. 

Se al 15 MARZO ci fosse necessità (ad esempio per determinale il valore della cedola di un BTP ITALIA) di conoscere la variazione dei prezzi (inflazione) alla data del 15 MARZO, come fare ? 

Si ricorre all’  INTERPOLAZIONE e si determina il NUMERO INDICE al 15 MARZO


Riporto la formula matematica per completezza d’informazione :

 Provando a renderla più comprensibile … 

Per determinare il NUMERO INDICE AD UNA CERTA DATA, si parte dai VALORI ORMAI PUBBLICATI DELLO STESSO INDICE RISALENTI AL TERZO E SECONDO MESE PRECEDENTI (Dicembre 2022 e Gennaio 2023).

Per ottenere il valore del NUMERO INDICE al 15 MARZO si prende a riferimento il valore dell’INDICE a DICEMBRE 2022 (terzo mese precedente). Si misura la VARIAZIONE tra i valori dell’INDICE intervenuta tra DICEMBRE (terzo mese) e GENNAIO (secondo mese), la si proporziona ai giorni trascorsi del mese oggetto di calcolo (MARZO, e in questo caso i giorni sono 15 trattandosi del 15 MARZO), e il valore ottenuto lo si aggiunge al valore dell’INDICE di DICEMBRE 2022 (terzo mese antecedente)

DICEMBRE 2022 : INDICE FOI 118,2

GENNAIO 2023 : INDICE FOI pari a 118,3

Variazione : 118,3-118,2=0,1

Proporzione (15 giorni di marzo**) :     0,1 : 31 = x : 15    (dove 31 sono il numero dei giorni di MARZO)

Il VALORE determinato per "x" è pari a 0,05

Valore del NUMERO INDICE al 15 MARZO 2023 = 118,2 (DICEMBRE) + 0,05 = 118,25

** in realtà si considera sempre un giorno in meno … per precisione sarebbero 14 quelli da considerare


Con lo stesso criterio, alla DATA DI EMISSIONE del BTP ITALIA e successivamente ad ogni INIZIO SEMESTRE (in funzione della cedola successiva) viene determinato e FISSATO il valore del NUMERO INDICE che costituirà il NUMERO INDICE BASE per il primo semestre e successivamente per i semestri a venire

Durante la vita del BTP ITALIA, le variazioni di prezzo utili per la RIVALUTAZIONE del capitale e il calcolo delle cedole, saranno quelle intervenute tra il valore del NUMERO INDICE BASE (emissione o inizio semestre) e il valore del NUMERO INDICE alla data di pagamento cedola e/o alla scadenza. 


COEFFICIENTI DI INDICIZZAZIONE

Come entrano in gioco i COEFFICIENTI DI INDICIZZAZIONE ?

I COEFFICIENTI sono lo ‘strumento’ che permette di fatto di calcolare le variazioni di valore del capitale

Sono il risultato del rapporto tra due NUMERI INDICE in un dato intervallo di tempo : NUMERO INDICE ALLA DATA DESIDERATA,  e NUMERO INDICE ALLA DATA EMISSIONE oppure alla DATA INIZIO SEMESTRE

I COEFFICIENTI, così come i NUMERI INDICE ‘giornalieri’ sono calcolati e pubblicati man mano che vengono pubblicati da ISTAT i valori INDICE FOI di FINE MESE.

Con la pubblicazione dell’INDICE FOI di FINE MESE sarà possibile determinare i NUMERI INDICE relativi ai DUE MESI SUCCESSIVI (con la pubblicazione dell’INDICE FOI di GENNAIO 2023 è possibile determinare i NUMERI INDICE relativi ai MARZO, … con la pubblicazione dell’INDICE FOI di FEBBRAIO 2023 è possibile determinare i NUMERI INDICE relativi ai APRILE , … dell’INDICE FOI di MARZO 2023 è possibile determinare i NUMERI INDICE relativi ai MAGGIO … e così via

Nel momento in cui si dispone del valore del “NUMERO INDICE alla data”, è possibile calcolare il “COEFFICIENTE DI INDICIZZAZIONE alla data” per ciascun BTP indicizzato e per ciascun giorno del semestre. 

Rappresenterà il moltiplicatore utile a RIVALUTARE il capitale sulla base dell’inflazione manifestatasi dalla data emissione (o dalla data inizio semestre) alla data di proprio interesse.

Il giorno di emissione e ogni primo giorno semestre il valore del COEFFICIENTE riparte da 1


Nell’esempio la tabella dei COEFFICENTI DI INDICIZZAZIONE del BTP ITALIA scadenza 11 aprile 2024 relativi al mese di APRILE 2023 (nel momento in cui scrivo l’ultimo valore INDICE FOI pubblicato da ISTAT è MARZO 2023)

Nel caso specifico il giorno 11 APRILE è il giorno di pagamento cedola e di inizio del semestre successivo

Si può notare che al giorno 11 APRILE è misurata una inflazione del 5,13% rispetto alla data 11 OTTOBRE 2023 (inizio semestre in chiusura), mentre al giorno 30 APRILE 2023 è misurata una inflazione del 0,107% rispetto alla data 11 APRILE 2023 (inizio nuovo semestre)


Sin qui si è parlato di data emissione, semestri, data scadenza. Il BTP ITALIA, come tutti i titoli, è però negoziato su mercato secondario e può dunque essere oggetto di compravendita in un qualunque giorno che intercorre tra emissione e scadenza. E’ questa una ragione in più che impone, per ogni singolo giorno di vita del BTP ITALIA, di conoscere INDICE FOI e COEFFICIENTE di INDICIZZAZIONE.


Si potrebbe concludere con un esempio di calcolo

A tal fine vi rimando al sito del MEF

Esempi di calcolo - MEF Dipartimento del Tesoro


DA RICORDARE

Chi acquista su secondario acquista anche la quota di inflazione già ‘maturata’ … che vende allo stesso modo deve incassare la quota inflazione già maturata


Avendo ogni BTP ITALIA una propria data di emissione, come si desume dalla tabella sopra riportata ogni BTP ITALIA avrà un proprio NUMERO INDICE BASE e quindi dei propri COEFFICIENTI DI INDICIZZAZIONE

Sono pubblicati dal MEF, questo il LINK :

Coefficienti di indicizzazione BTP Italia - MEF Dipartimento del Tesoro



BTP€I


E’ indicizzato al’inflazione europea ed utilizza come indice di riferimento, l’indice conosciuto come HICP-Euro-zone oppure (in italiano) IACP che significa “Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo nell’area dell’euro con esclusione del tabacco”

Il valore dell’indice è pubblicato mensilmente sul sito dell’Eurostat

Questo è il link al sito dove lo si può trovare

https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/teicp240/default/table?lang=en

Oltre al diverso indice di riferimento, un’altra sostanziale differenza rispetto al BTP ITALIA è il momento della rivalutazione del capitale investito e quindi del riconoscimento della relativa somma all’investitore

Nel BTP ITALIA come abbiamo visto avviene ogni semestre e l’investitore incassa, con la cedola semestrale, anche un importo che rappresenta la rivalutazione del capitale sulla base dell’inflazione registrata nel semestre al quale la cedola si riferisce

Nel BTP€I avviene invece alla scadenza, momento in cui l’investitore incassa, con l’ultima cedola semestrale, l’importo che rappresenta la rivalutazione del capitale sulla base dell’inflazione registrata dall’emissione (più precisamente data godimento) fino alla scadenza

Poiché durante la vita del BTP€I viene giorno dopo giorno accumulata l’inflazione ‘maturata’, in quei casi in cui il titolo viene acquistato su mercato secondario in un momento ormai lontano dalla data emissione, soprattutto se l’operazione avviene in un contesto di alta inflazione, si rischia che il prezzo da pagare all’acquisto sia di molto superiore al valore indicato dal mercato (che non tiene conto dell’inflazione ‘maturata’)






Spero di averti fornito qualcosa di utile

Si potrebbe ancora affrontare il tema del confronto tra le diverse opportunità offerte dai titoli di stato, il tema del perché indirizzare una eventuale scelta verso un BTP, un BTP€I, un BTP ITALIA, un CCT ….

Non esiste una risposta netta da poter fornire in questa sede perché molte sono le considerazioni da fare e molto è legato alle mutevoli condizioni di mercato. Ciò che oggi giustificherebbe una scelta, potrebbe non giustificarla più domani


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Roberto Ferracin

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