#20 EREDITA' DIGITALE (2 di 2)
di Roberto Ferracin | pubblicato il 3 aprile 2022
Nel precedente articolo :
- CONTESTO
- COS'E' IL PATRIMONIO DIGITALE
- BENI DIGITALI
- ACCOUNT
- SUPPORTI DI ARCHIVIAZIONE
- QUALI ATTENZIONI PER IL PROPRIO PATRIMONIO DIGITALE
- COME CONSERVARE I BENI DIGITALI
- COS'E' L'EREDITA' DIGITALE
- COME PREPARARE L'EREDITA' DIGITALE
EREDITA’ DIGITALE: CASI
Se non provvediamo in vita a specificare cosa vogliamo accada ai nostri beni digitali, sarà possibile per gli eredi venirne comunque in pieno possesso, eventualmente contro la nostra volontà non dichiarata, con tutte le conseguenze del caso.
Allo stesso modo gli stessi eredi saranno obbligati a tortuosi iter giudiziari per accedere a beni digitali e contenuti che avremmo voluto trasmettere loro.
Nell’ultimo decennio le Corti di giustizia si sono pronunciate in varie circostanze. Ecco alcuni casi
CASO 1 : POSTA ELETTRONICA DEL FIGLIO DECEDUTO
Nel 2004 un giovane marine americano in Iraq comunicava con la sua famiglia attraverso la posta elettronica. Venne ucciso nel conflitto. I genitori vollero recuperare la corrispondenza con il figlio e richiesero, anche in qualità di eredi, al provider (Yahoo!) di poter avere accesso all’account del figlio. La richiesta fu respinta sia per la presenza di alcune clausole contrarie che immancabilmente vengono firmate ad insaputa di chi si registra, sia per un problema di privacy superabile solo con ordine giudiziale. I genitori dovettero quindi intentare causa sostenendo che la casella di posta elettronica poteva essere equiparata ad una cassetta di sicurezza. Alla fine ottennero un CD delle sole e-mail ricevute dal figlio, ma non la password per poter accedere all’account. Fu questo il primo caso inerente una successione mortis causa avente ad oggetto beni digitali
CASO 2 : EREDI E ACCESSO AL CLOUD DEL DE CUIUS
Una scrittrice iraniana autrice di un best seller utilizzava regolarmente Google Drive e depositava i propri scritti sul cloud. Morì improvvisamente nel 2014. Gli eredi si rivolsero a Google per verificare l’eventuale presenza su cloud di altre opere letterarie della figlia. Dopo l’avvio di un’azione giudiziaria, Google consegnò al padre un CD con gli scritti della ragazza
CASO 3 : IL PROFILO FACEBOOK DELLA FIGLIA DECEDUTA
Una ragazza tedesca morì, probabilmente suicida, nella metropolitana di Berlino.
Facebook rese commemorativo il profilo della ragazza. I genitori, eredi della giovane, anche per escludere ogni dubbio sull’ipotesi di suicidio, richiesero al social network di poter accedere ai contenuti dell’account. Facebook sosteneva che l’account non era suscettibile di trasmissione mortis causa in base alle policy aziendali e al contratto sottoscritto in fase di registrazione, evidenziava un divieto di divulgazione dei contenuti previsto dalla legge , evidenziava un dovere di confidenzialità imposto dal GDPR e un dovere di tutela della personalità del defunto. La domanda dei genitori veniva definitivamente accolta solo dalla Suprema Corte
CASO 4 : ACCESSO AI DATI DEL CELLULARE DEL FIGLIO DECEDUTO
Uno chef maggiorenne nel 2020 muore a seguito di un incidente stradale
I genitori chiedono di avere le credenziali di accesso al telefono cellulare del figlio per recuperare le fotografie, e le ricette dallo stesso ideate. APPLE è costretta dalla sentenza a fornire assistenza nel recupero dei codici di accesso degli account.
COME SI PIANIFICA LA SUCCESSIONE DIGITALE
Le regole per la trasmissione del patrimonio digitale sono le medesime che regolano la trasmissione del patrimonio ma ci sono alcune peculiarità:
- Indubbie difficoltà di ricostruzione del patrimonio (in assenza di ordine, dove si trovano i beni digitali?)
- La presenza di credenziali a protezione (come recuperare i dati di accesso?)
- Difficoltà di far collimare interessi del defunto (riservatezza) e dell’erede (interesse ad accedere ai beni digitali)
- Difficoltà di valorizzazione (quanto vale, se vale, un account YouTube?)
- Assenza di strumento ad hoc per la trasmissioni agli eredi
- L’ostacolo rappresentato dal divieto di patti successori (per la trasmissione del patrimonio agli eredi sono previsti la sola legge o il testamento)
Quindi come si pianifica la successione digitale?
Il TESTAMENTO può non essere uno strumento opportuno perché richiede la messa in chiaro e rende pubblici i codici di accesso
Il LEGATO DI PASSWORD prevede anch’esso la pubblicazione dei codici di accesso su testamento
La nomina di un ESECUTORE TESTAMENTARIO potrebbe funzionare. Il disponente ripone in lui fiducia, a lui consegna i codici di accesso, stabilendo con il testamento che lo stesso esecutore li trasmetta all’erede designato. Potrebbe funzionare … ma l’esecutore (nominato per testamento) potrebbe non accettare
Si individua dunque nel MANDATO POST MORTEM EXEQUENDUM l’idoneo strumento per il trasferimento mortis causa del patrimonio digitale.
Tale mandato consente il trasferimento o la consegna delle credenziali di accesso ai beni digitali (o agli account ove sono contenuti) mantenendone la segretezza. E’ un contratto che può essere concluso in qualsiasi forma.
Con tale mandato il mandante conferisce ad un soggetto per iscritto il compito di comunicare la password dallo stesso custodita al destinatario prescelto o in alternativa di trattenerla e utilizzarla per compiere una data attività
Il contratto in questo caso può essere utilizzato se riguarda beni non patrimoniali. Non deve infatti configurarsi un arricchimento patrimoniale del destinatario e la password non può essere utilizzata quale mezzo per trasmettere un bene. In combinazione col testamento permette però anche il passaggio di beni con valore patrimoniale: se il testamento prevede le destinazione del bene patrimoniale e il mandato, reso irrevocabile, prevede il trasferimento delle credenziali dal mandatario all’erede.
Il Mandato post mortem exequendum non è pubblico e questo ne fa uno strumento principe
A titolo esemplificativo, il mandante potrà trasferire al mandatario l’incarico di:
- richiedere la cancellazione dei profili social network, dei beni digitali trattati dai fornitori dei servizi, l’accesso e la copia dei beni digitali
- richiedere ai fornitori dei servizi della società dell’informazione le credenziali di accesso alle risorse on-line
- consegnare ad uno o più soggetti tutti o alcuni beni digitali presenti su supporti di memorizzazione fisici o virtuali (foto, e-mail, video, blog, ecc.), e/o le credenziali di accesso ad uno o più account
- cancellare tutti o alcuni beni digitali presenti su supporti di memorizzazione fisici o virtuali, cancellare l’iscrizione a determinati servizi
Una particolarità va segnalata riguardo gli account di servizi che potrebbero rappresentare una criticità in quanto non prevedono che l’erede possa succedere nel contratto
Ci sono però norme inderogabili che tutelano l’erede stesso nell’accesso ai beni digitali.
LA LEGGE
In soccorso del buon esito della trasmissione dei beni digitali, considerandoli dati personali, viene il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali o codice Privacy : GDPR (General Data Protection Regulation), regolamento UE 2016/679 art 3
Altri regolamenti e decreti che regolano la materia:
- art 3 terdecies co 1 del DL 196 del 2003 (codice Privacy)
- art 2 terdecies co 2 3 4 e 5 del DL 196 del 2003 (codice Privacy)
- art 20 del CAD (Codice dell’amministrazione digitale)
Questi, tra l'altro, regolano l’utilizzo di uno strumento diverso dal testamento per la trasmissione dei beni ereditari e allo stesso modo regolano il divieto imposto dal de cuius agli eredi o aventi causa di accedere ai beni digitali, ottenerne copia, modificarli integrarli cancellarli
CONCLUSIONI
La gestione del “dopo di noi digitale” diventa di primaria importanza anche per tutti i consulenti, per le grandi potenzialità di soddisfazione di bisogni appena nati e crescenti dei loro clienti.
Il problema è complesso, ma può trovare una semplice soluzione se affrontato nel corso della nostra vita quotidiana
Organizzazione dei beni digitali, pulizia, inventario, strategia di trasmissione agli eredi o destinazione all’oblio, mandato, testamento
BIBLIOGRAFIA
- “L’amministrazione dei beni ereditari. Chiamato all’eredità, curatore dell’eredità giacente ed esecutore testamentario” di Alessandro d’Arminio
- “Sloweb: piccola guida all’uso consapevole del web” di Pietro Jarre e Federico Bottino
- “La successione nel patrimonio digitale” di Alessandro d’Arminio Monforte
- “La morte si fa social” di Davide Sisto
- “Il libro digitale dei morti” di Giovanni Ziccardi
Le tematiche presentate in questo e nel precedente articolo sono inoltre sviluppate nel libro: “La successione nel patrimonio digitale” di Alessandro d’Arminio Monforte
STATISTICHE
La "The Digital Legacy Association" conduce ogni anno un sondaggio (Digital Death Survey Overview report ) per esplorare atteggiamenti e comportamenti nei confronti della morte e del lutto sempre più digitale di oggi
Di seguito alcuni curiosità tratte dai dati 2017
- Alla domanda "Vuoi che il tuo profilo social rimanga sul web dopo la tua morte ?" risponde SI il 27,5%, NO il 24%, NON SONO SICURO il 17,6%, NON IMPORTA il 30,9%
- L' 84,8% degli intervistati non ha predisposto alcun piano relativo alla gestione dei propri ACCOUNT dopo la morte
- Alla domanda "Qualcuno oltre te conosce la password del tuo cellulare ?" risponde SI il 48,7%, NO il 29,7%, NON HO UNA PASSWORD il 19,9%
- Alla domanda "Qualcuno oltre te conosce la password del tuo computer ?" risponde SI il 55,8%, NO il 31,7%, NON HO UNA PASSWORD il 10,2%
- Il 96,9% degli intervistati non ha predisposto alcun piano relativo alla gestione dei propri BENI DIGITALI dopo la morte
- Il 63,4% degli intervistati ha già pensato alla musica che desidera venga suonata alle proprie esequie ma solo il 40% lo ha comunicato a qualcuno
- Il 71,5% degli intervistati non desidera siano scattate fotografie al proprio funerale. il 13,5% non ne è certo
- Il 95,8% degli intervistati non ha predisposto alcun piano relativo alla gestione dei propri PROFILI SOCIAL dopo la morte
Qui il testo completo del Digital Death Survey 2017 Overview report (by The Digital Legacy Association)
Qui puoi scaricare il template Social Media Will - Template.pdf predisposto da The Digital Legacy Association per ... 'lasciare istruzioni'. Il template contiene anche una serie di link ad alcune GUIDE (in lingua inglese) specifiche per ogni servizio (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, Google ...) e Device (Computer, Cellulare, Tablet ...)
Il sondaggio di cui sopra è stato ripreso anche dal FINANCIAL TIMES
COME SI PUO GESTIRE L'EREDITA' DIGITALE?
Da alcuni anni stanno nascendo soluzioni per la gestione e la tutela della nostra EREDITA’ DIGITALE. Da molti anni esistono soluzioni manuali, come quaderni dove poter lasciare scritti tutti i servizi a cui si è iscritti con le relative password, per poter dare l’accesso ai servizi agli eredi in caso di inabilità.
Ma questo tipo di soluzione non è per nulla sicura e molto laboriosa.
Da qui la necessità di trovare uno strumento più sicuro. A tale scopo si sono sviluppate alcune piattaforme online come
- Mi Legado Digital
- Tooyoo
- eLegacy.app
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Il tema dell' EREDITA' DIGITALE rientra ormai a pieno diritto nel concetto di PIANIFICAZIONE FINANZIARIA (per saperne di più), indispensabile per la tua serenità.
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